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SCONTRO FRA A. E H.! questo e altro, da Londra by Federico Andornino

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 A versus H / nuovi luoghi dove acquistare libri / il LONDON PRIDE col coro / un buon caffé

Dopo una breve pausa italiana sono tornato bel bello a Londra pronto ad affrontare un’estate cittadina, il che solitamente significa metropolitana bollente ma meno affollata nelle ore di punta, picnic nei parchi a base di caraffate di Pimm’s (l’aperitivo inglese per eccellenza) e ritmi lavorativi generalmente più blandi.

Nonostante le aspettative, tuttavia, le ultime settimane sono state sorprendentemente frizzanti e mi sono ritrovato a dover compilare una lista di argomenti da inserire in questa rubrica prima della chiusura estiva di FN. Quindi, andiamo con ordine…

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Qui non si fa altro che parlare di A.

Ma si, sapete chi intendo… A., il gigante buono che vi vuole vendere libri a basso costo, che vi vuole rifilare l’ultimo modello di e-reader per la spiaggia (‘Con questo riuscite a leggere anche sotto la luce diretta del sole!’) e che spera di potervi presto spedire il vostro più recente acquisto tramite un pratico e futuristico drone. Avete capito, A.

Insomma A. USA ha deciso di punto in bianco di non vendere più libri pubblicati da uno dei grandi gruppi editoriali, H., mentre le due aziende rinegoziano i punti salienti del loro contratto. H. pubblica, tra gli altri, una serie di nomi di tutto rispetto, da James Patterson ai nuovi romanzi noir di J. K. Rowling, oltre a una nutrita schiera di scrittori più o meno conosciuti, più o meno di successo, più o meno freschi di master di scrittura creativa. Insomma, per farla breve, la situazione si è evoluta in questo modo:

A. decide di non vendere o ritardare la spedizione dei libri pubblicati da H.;

H. rende il tutto molto pubblico, scatenando il dibattito non solo sulle riviste degli addetti ai lavori, ma sui principali quotidiani americani, partendo dal New York Times e arrivando – dopo una pausa sospetta – al Washington Post (recentemente acquistato da Jeff Bezos, proprietario anche di A.);

A. nel frattempo ribatte che sta cercando di fare pressione su H. perché ha a cuore i lettori e vuole vendere i libri a prezzi sempre più accessibili;

i librai indipendenti si schierano dalla parte di H., sperando finalmente di convincere i consumatori a uscire di casa e andare di persona (udite udite!) a comprare un libro.

Insomma, è quello che oserei definire un bel casino.

Mi piacerebbe lasciarmi andare a qualche commento colorito e saporito, ma sono pure io un dipendente di H. e quindi mi limito a rimandarvi a qualche articolo che spiega a che punto siamo:

qui (http://www.nytimes.com/2014/05/10/technology/writers-feel-an-amazon-hachette-spat.html),

qui (http://www.publishersweekly.com/pw/by-topic/industry-news/bookselling/article/63180-over-300-authors-ask-amazon-to-settle-hachette-dispute.html)

e qui (http://www.theguardian.com/books/2014/jul/04/amazon-hachette-self-published-authors-stephen-king-james-patterson).

Quello che mi sembra chiaro, ad ogni modo, è che servono armi più appuntite per scalfire il monopolio di A.: nonostante la mobilitazione di massa dei librai americani, l’ultimo libro della Rowling non ha raggiunto il #1 delle classifiche negli States. E se non ci riesce lei, quali speranze ci sono per un giovane, talentuoso scrittore alle prese con il suo primo libro?

 

in breve…

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Ma bando ai pensieri torvi e buttiamoci nel turbinio multicolore di tre (dico, tre!) eventi che hanno movimentato l’urbe londinese:

1) In tempi bui per i librai indipendenti, qui a Londra ha aperto il nuovo flagship store di Foyles, una mini catena indipendente con cinque o sei negozi sparsi per l’Inghilterra. È un grande negozio su più piani su Charing Cross Road, pensato non solo per aiutare i lettori a scovare nuovi libri, ma anche come spazio eventi (con annesso ottimo caffè). La realizzazione ha richiesto anni di preparativi, con tanto di brainstorming in collaborazione con editori, addetti ai lavori e lettori.

Per saperne di più leggete qui (http://bit.ly/FoylesNewShop) e date un’occhiata qui (http://bit.ly/FoylesMovingBooks) per vedere come si trasportano migliaia di libri da un negozio all’altro (ne vale la pena).

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2) London Pride! Per la prima volta ho marciato per le vie cittadine in compagnia del mio coro (il London Gay Men’s Chorus) in occasione della sfilata annuale. Pioveva a dirotto (urrà!) ma non ci siamo fatti certo scoraggiare: o meglio, i miei compagni da bravi inglesi cantavano sotto la pioggia in maniche corte; io da bravo torinese mi ero portato l’impermeabile. L’atmosfera era quella di una grande festa e vedere così tante persone, anche solo turisti, fermarsi e salutare o gridare parole di incoraggiamento, è una sensazione che consiglio: fa bene al cuore.

Se per caso siete a Londra sabato 12 luglio andate a vedere il coro: io non ci sarò, rientro in Italia per fare ciao a parenti e amici, ma loro sono in gamba anche senza di me: http://store.unionchapel.org.uk/events/12-jul-14-we-are-london-union-chapel-2/

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3) E infine, la Independent Booksellers Week, settimana di promozione delle librerie indipendenti.

Con il mio capo abbiamo ideato un tour di sei giorni per visitare i nostri negozi preferiti e farci consigliare qualche gemma nascosta da (ri)scoprire. In ordine: Foyles (http://www.foyles.co.uk/), Lutyens & Rubinstein (http://www.lutyensrubinstein.co.uk/bookshop-homepage/), Primrose Hill Books (http://www.primrosehillbooks.com/), Gay’s the Word (l’unico negozio dedicato a un pubblico LGBT http://freespace.virgin.net/gays.theword/), Samuel French (per gli appassionati di teatro http://www.samuelfrench-london.co.uk/) e Watermark (https://www.facebook.com/WatermarkKingsCross).

E se volete scoprire di più, andate sul blog del marchio per cui lavoro (autopromozione senza pudore, lo so http://www.tworoadsbooks.com/blog/).

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caffè…

Uno dei pochi posti gestito da inglesi in cui il caffè è davvero buono: Ginger & White.

Hanno due o tre minuscoli locali sparsi per la città, ma il primo (e il mio preferito) è a Hampstead, una delle zone più belle di Londra. Andate, sedetevi al tavolo comune, ordinate un flat white o un ottimo espresso e leggete la copia comune dell’Observer. Cibo delizioso, soprattutto le torte, e camerieri aitanti (ovviamente).

Buona estate!

 

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