Hermann Bang, Klaus Mann / L’ULTIMO VIAGGIO DI UN POETA. Iperborea 2012. (Segnalazione)
È in libreria
L’ultimo viaggio di un poeta
contiene:
Klaus Mann
Viaggio al termine della notte. Herman Bang
(Reise ans Ende der Nacht. Herman Bang)
traduzione di Sandra Bertolini
Herman Bang
Il transatlantico
(Atlanterhabsbaaden)
Il biglietto di ritorno
(Returbilletten)
Mia cara amica. L’ultima lettera a Betty Nansen
(Det sidste brev til Betty Nansen)
traduzione di Bruno Berni
postfazione di Bruno Berni
[responsabilità grafica non indicata]
98 p. ; cartaceo | 9,50€
Iperborea, Milano 2012
Un piccolo libro composito, che è un omaggio funebre e un memento, che coglie l’Europa verso lo sfumare nell’abisso. Chiude le quattro uscite contemporanee che Iperborea dedica a Herman Bang, insieme a La casa bianca, La casa grigia e I quattro diavoli. Due racconti postumi, un’ultima lettera, un ritratto.
Alessandra Iadiccio scrive su TuttoLibri de La Stampa un articolo a tratti buffo, ma con molte informazioni:
“[…] «E chi è Herman Bang?», chiese con ingenuità un atletico angelo americano mentre aspettava di accogliere lo scrittore danese in arrivo a New York nel gennaio del 1912. «Domanda sciocca…», commentarono gli scandinavi radunati all’hotel McAlpin per incontrare un ospite tanto chiacchierato, controverso e scandaloso. Un secolo fa, nell’anno della sua morte, della drammatica uscita di scena che un autore così inquieto, da sempre attratto dall’universo del teatro, non avrebbe potuto recitare in modo più spettacolare, tutti sapevano chi fosse Bang.
[…]
nulla vede né sa l’ingenuo John, personaggio inventato da Klaus Mann nel racconto de L’ultimo viaggio di un poeta, scritto nel 1939 per presentare Bang al pubblico statunitense e poi mai pubblicato. Il giovane yankee resta anzi sedotto dallo charme del grande straniero: «Potrebbe conquistare la più bella delle donne solo schioccando le dita!», gli dice invidioso, «Sarebbe un padre fantastico, un genitore perfetto!», esclama suscitando un sorriso doloroso nel poeta come nel lettore di questo piccolo perfetto ritratto, messo a punto da Mann con estrema simpatia letteraria e umana per colui del quale condivideva i gusti estetici ed erotici. […]”
Bang lasciava l’Europa per gli Stati Uniti, dove sarebbe morto di lì a poco, in uno scompartimento di un treno, mentre viaggiava. Klaus Mann, l’autore de La svolta, figlio di Thomas, ne descrive l’incontro con l’America, un ritratto per una serie mai pubblicata, di europei al loro approdo dall’altra parte dell’Oceano.
Nella sezione Editoria > note, un articolo di Luca Scarlini, da Alias (il manifesto), su Herman Bang
Su flickr altre fotografie de L’ultimo viaggio di un poeta
Tutte le segnalazioni di testi LGBTQ apparse qui le trovate ben ordinate su FN
Su Pinterest un board raccoglie le fotografie delle sole copertine dei libri comparsi qui