Non starò a raccontarvi delle storie

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FNAC fotofoba e cattiva

Ieri sono andato alla FNAC di Torino in via Roma, volevo vedere se avevano messo novità nella sezione lgbtq, e farmi un giro: la neve, Natale, l’avverso destino, hanno rallentato le cartoline che avevo preso da spedire dalla Fiera di Roma, all’inizio di Dicembre: tanto vale cercarne altre, mi dicevo. Così ho preso la mia macchinetta e ho fatto una foto, direi alla nuova SIS, la collana Mondadori appena ridisegnata. Subito, alto e minaccioso, seppur abbstanza gentile, con l’aria circospetta di chi ti parla guardando altrove, un signore vestito di nero, con un filo a molla che gli usciva da un orecchio, mi ha detto: -non si possono fotografare i libri-. Io ho detto: -ah, come mai?-. Lui mi ha detto: -perché è vietato fare fotografie ai libri-. Allora io ho detto: -sì, io non li fotografo mai più, solo volevo sapere come mai non si può-. Lui allora mi ha detto, sempre guardando se in giro non si aggirassero, mi sono immaginato, altri biechi fotografi: -se no poi va nelle altre librerie confronta i prezzi e-, ma s’è un po’ incartato. Io quindi replico: -mi perdoni, non è che i libri sono come un pacco di farina che uno la vende a di più o di meno, c’hanno il prezzo fisso-. (e fra me pensavo: uh come sarebbe meglio se come pochi arditi propongono e i libri c’avessero il prezzo libero e invece la proprietà di tutta la filiera fosse proibita). Il signore non so se fosse partecipe dei miei pensieri, ma m’ha detto: -senta io faccio il mio lavoro, i miei superiori mi hanno detto che non si possono fotografare, non mi faccia avere pasticci-. Io che mai avrei voluto provocare dei pasticci al signore ho detto: -va bene.- E sono uscito dalla FNAC.

Beh, la cosa è un po’ ridicola. Altrove non mi hanno fatto mai problemi, ma chissà, magari un caso. Non andrò più alla FNAC a farmi un giro, ma credo che fra poco il problema sarà risolto.

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