E. L. James, CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO, di Camilla Valletti
E. L. James, Cinquanta sfumature di grigio
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Grazie Liala, a cura di Mariolina Bertini
con un ritratto di parola di Christel Martinod
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3: Alle mestruazioni De Sade non aveva pensato
di Camilla Valletti
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Lei si chiama Anastasia, il nome che lui, voluttuosamente, non dimenticherà mai di pronunciare per intero.
È una laureanda in letteratura americana dell’Ottocento (una di quella che nelle notti di pioggia legge Jane Austen abbracciata al cuscino), biondissima, esile, e dotata di ammalianti occhi blu.
Per vivere, lavora in una ferramenta i cui proprietari sono un’anziana coppia molto legati alla ragazza. Ha una flat mate, come è naturale, molto più disinvolta di lei e sexy da morire.
Il destino vuole che l’intraprendente Kate, la flat mate, s’ammali proprio il giorno in cui aveva concordato un’intervista con un imprenditore che ha fatto miliardi, da pubblicare sul giornalino della sua università. E così, la povera Ana, decide di sostituire l’amica, di rimandare la tesina e di partire per Seattle dove l’aspetta Mr Grey.
“Bello, bello da morire. È alto, indossa un elegante completo grigio, un camicia bianca, un cravatta nera, ha una ribelle chioma biondo rame scuro e intensi, luminosi occhi grigi”. Christian Grey, a soli ventotto anni, ha costruito un impero. Al suo comando lavorano migliaia di persone, ha investito in ogni campo ed è al massimo della sua carriera.
Ma Ana, pur sentendosi rimescolare tutta al cospetto di un maschio tanto attraente da essere quasi vergognoso, riesce a strappargli un’intervista che va ben oltre le domande che Kate aveva preparato.
Grey, a sua volta, è colpito dalla purezza della fanciulla, dalla sua cultura ma soprattutto dalla sua formidabile capacità di non farsi soggiogare. Immediato il desiderio erotico, intenso come una vampa di calore che parte da lì per distribuirsi in tutto il corpo (le parole son queste), un bisogno di afferrare l’altro per non lasciarlo più, di mescolare i propri odori, di entrare dentro una creatura sfacciatamente e innaturalmente splendida.
E.L.James, quarantenne rotondetta che ha sempre lavorato per la televisione, conosce bene le regole del rosa.
Come si desume dal solo incipit, la lettrice attenta può ritrovare tutti gli elementi necessari al genere. La spettacolare bellezza di lui; enfatizzata dal potere smisurato e dall’eleganza inappuntabile, la modestia ironica di lei; bella ma non appariscente (è più facile l’identificazione); l’attrazione fisica immediata in un ambiente sospeso nel tempo (il lussuoso ufficio di lui dall’immancabile vista mozzafiato).
Il resto, le 548 pagine che seguono, sono solo, in fondo, lo sforzo di modulare questo incontro e di farlo approdare al lieto fine.
Eppure le Cinquanta sfumature di grigio sono anche qualche cosa di più, sono i gradini da scalare per passare dal puro rosa all’erotico, senza sfidare le convenzioni che preservano il genere. Infatti il termometro degli incontri sessuali che con precisione svizzera si susseguono nel corso della lettura, non sale mai davvero ma resta ben inchiodato ad un sesso molto poco inventivo, nonostante i continui richiami al Divin Marchese.
Piuttosto, pur di parere scandaloso, direi meglio scandalistico, scade nella trivialità neanche buona per un Grande Fratello esangue.
Ovvero, il culmine della volgarità è toccato quando Grey e Anastasia fanno sesso nonostante lei abbia le mestruazioni, con tanto di esclamativi di piacere e di sorpresa che si susseguono, superando di gran lunga l’episodio in cui a Ana viene annunciato di dover incontrare i genitori di lui, dopo un lungo e frastornante amplesso nella camera delle torture, senza gli slip che Grey ha trafugato (e certo le lettrici si aspettano lui trovi il momento per prenderla da dietro con violenza in qualche buia segreta della casa natale…).
Solo noiose appaiono le modifiche da apportare al contratto tra dominatore e sottomessa che Grey insiste a voler imporre ad una Anastasia riluttante.
Quasi soporifere le mail che si scambiano i due innamorati (comico il frustino o le ganasce acquistate da lui alla ferramenta dove lavora lei…).
Il primo tomo si chiude sulla fanciulla piangente in fuga dal suo fustigatore che non è ancora riuscita a domare. Un uomo con alle spalle un passato tormentato da una madre tossica e da un’amante matura che lo ha introdotto alle pratiche sadiche.
Ana vuole di più.
Vuole poter toccare il suo splendido amante, senza che lui si ritragga per possederla solo con il membro turgido.
Vuole fare l’amore senza essere picchiata quando non accetta le disposizioni del suo dominatore. Come non capirla?
Il prossimo tomo annuncia colpi di scena drammatici, su cui si erge l’impavida eroina innamorata, pronta ad ogni sfida.
Dispiacciono, oltre a tutto il resto, alla lingua sciatta e ai “Wow” a ai “MMM” sparpagliati a caso, i richiami a Tess dei d’Auberville che E. L. James deve aver visto solo al cinema.
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A proposito di:
E. L. James, Cinquanta sfumature di grigio, pp. 548, cartaceo | 14,90€; digitale (epub, con DRM) 6,99€; trad. di Pino Cacucci, Feltrinelli 2012
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3: Alle mestruazioni De Sade non aveva pensato
di Camilla Valletti
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Grazie Liala, una serie a cura di Mariolina Bertini
con un ritratto di parola di Christel Martinod
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