Non starò a raccontarvi delle storie

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IO NO!… O FORSE SÌ, di David LaRochelle (segnalazione)

È in libreria
Io no!… o forse sì
(Absolutely, positively not…)
di David LaRochelle

traduzione di Antonio Soggia
“copertina e grafica” di Umberto Mischi

“la font bianconero© di bianconero edizioni è disegnata da Riccardo Lorusso e Umberto Mischi”
copyright @ 2005 by David LaRochelle
copyright @ 2014 bianconero edizioni srl

cartaceo, brossur, 222 pag.: 14€
bianconero edizioni, Roma 2014

larochelle

Sì, la copertina è brutta, ne parlo in coda.

Linda Fava, co-fondatrice de Le Cose Cambiano e editor (fra gli altri, di Love Song, per dire), ne ha scritto sul blog de Le Cose Cambiano:

Io no! (o forse sì)

“[…] Il libro è rivolto soprattutto alla fascia young adult ed è una delle storie di coming out più divertenti e meno retoriche che io abbia mai letto.

[…]

Steven DeNarsky, sedicenne dotato di un gran senso dell’umorismo e di una madre autrice di best-seller su come crescere adolescenti ordinati, è segretamente appassionato di square dance (la foto qui sopra dovrebbe rendere l’idea del tipo di ballo) e altrettanto segretamente attratto dal suo professore di educazione alla salute. Ma è assolutamente convinto – o meglio, determinato a convincersi – di non essere gay.

[…]

Perciò si mette d’impegno per dimostrare, prima di tutto a se stesso, la propria eterosessualità: comincia con l’acquistare Playboy e col dedicarsi diligentemente all’osservazione di donne in lingerie, poi – seguendo i consigli di un libro di psicologia consultato di soppiatto in biblioteca (e non poteva cascare peggio, perché si imbatte in un manuale di terapia riparativa) – decide di frequentare gli esemplari più virili della scuola nella speranza che gli trasmettano per osmosi la loro mascolinità e infine, naturalmente, inizia a uscire con le ragazze, combinando un numero di appuntamenti degno di un latin lover.

[…]

Quando tutti questi tentativi si rivelano fallimentari, trova finalmente il coraggio di confidarsi con la sua migliore amica.

[…]

Di Io no! mi hanno colpito soprattutto la lievità e l’umorismo, ingredienti rari e preziosi quando si parla di coming out.

[…]

Perciò, […], leggete e consigliate la storia di Steven, perché può essere un potente antidoto contro l’ansia e la paura e un valido aiuto per uscire allo scoperto. […]”

Io no! (o forse sì), di Linda Fava

larochelle

Io no!… forse sì è stato recensito dal sito Le letture di biblioragazzi

Io no! … o forse sì

“[…] Quando trovi un autore che dice bene le cose perché le sente proprie e urgenti; quando trovi un libro che tra le sue pagine porta temi non semplici ma indispensabili (perché fanno parte della vita quotidiana di ciascuno di noi), ecco allora che è una gioia poterne parlare e pensare a come proporlo ai lettori.

[…]

Questo esilarante libro, pluripremiato all’estero, racconta del sedicenne Steven, alle prese con la patente, con una madre che scrive manuali di cucina oppure di consigli per crescere adolescenti ordinati, con il suo grande senso dell’osservazione e col fatto di non essere proprio il più popolare a scuola.

[…]

Un romanzo seri e divertente sull’essere se stessi, sul trovarsi a proprio agio nella propria pelle e nel mondo (che bello quel passo in cui Steven confessa che uno dei motivi per cui adora le serate di square-dance è che lì viene preso sul serio e non trattato come un ragazzino).

Per la prima volta le edizioni Biancoenero pubblicano (sempre coi caratteri ad alta leggibilità, come loro buona consuetudine) un libro rivolto ai lettori più alti: ben fatto, bella scelta! […]”

Io no! … o forse sì

larochelleGiulia Siena ne ha parlato su ChronicaLibri

Adolescenti ad Alta Leggibilità: “Io no!… o forse sì”, la storia di Steven, lo square-dance e i dubbi sulla propria sessualità

“[…] Biancoenero edizioni, la casa editrice capitolina che dal 2005 si occupa del progetto Alta Leggibilità per avvicinare ai libri tutti i ragazzi – anche quelli che hanno difficoltà di lettura –  con Io no! alza il proprio target e questa volta si rivolge agli adolescenti (dai 15 anni in su) con una tematica di estrema attualità raccontata con arguzia e semplicità. I lettori crescono, le problematiche da affrontare si moltiplicano e l’Alta Leggibilità rimane.
Ottimi spunti. […]”

Adolescenti ad Alta Leggibilità: “Io no!… o forse sì”, la storia di Steven, lo square-dance e i dubbi sulla propria sessualità

larochelleNe ha scritto il sito YouKid

Io no!…o forse sì

“[…]

Steven è un adolescente come tanti altri: [ma] ha un dubbio. E non un dubbio qualsiasi, ma amletico, di carattere esistenziale, di quelli che non ti fanno dormire la notte per cercare una risposta, che ti fanno rubare libri in biblioteca (sempre per lo stesso motivo), e che ti fanno dire bugie anche alle persone che ti vogliono bene.

Il problema è che a Steven non piacciono le ragazze

[…]

Poi in classe arriva un professore nuovo, dal sorriso splendente, gli occhi profondi e il fisico scolpito, ed è allora che Steven comincia davvero a voler trovare una risposta a questo suo dubbio: sono o non sono gay?

David LaRochelle, autore, illustratore e appassionato intagliatore di zucche, tratta il tema della scoperta dell’omosessualità in modo delicato, leggero, ma soprattutto ironico. Il suo personaggio, Steven, è insicuro e attento alla sua reputazione, come ogni adolescente del resto, ma ha la fortuna di essere circondato da persone che lo comprendono e lo sostengono, e che fanno apparire la strada verso l’accettazione di sé, meno impervia e faticosa.

Il libro grida un messaggio di semplice ma assoluta verità, per tutti gli adolescenti – eterosessuali o omosessuali che siano – oltre che dare uno spunto di riflessione per noi adulti: accorgersi di essere qualcosa di “diverso da ciò che gli altri si aspettano che tu sia” non è mai facile.

Oltre a fare i conti con se stessi infatti, viene spontaneo preoccuparsi delle reazioni altrui: chi lo sapeva già, chi fa finta di nulla, chi lo rifiuta categoricamente, chi accetta, comprende e aiuta. Ebbene,  in questo romanzo dal taglio attualissimo e dallo stile fresco, c’è tutto ciò che occorre per trattare il delicato tema senza farsi prendere da ansie e senza eccedere nella sensibilità: perché scoprire di essere gay non è un problema. […]”

Io no!…o forse sì

larochelleLa copertina

La copertina è davvero brutta e mal riuscita.
Stupisce anche un po’, perché le altre copertine del catalogo di bianconero edizioni, seppur spesso dimenticabili, sono medie; questa invece è proprio brutta. L’azzardo della font simil mano è arduo per chi è davvero bravo, qui non ha nerbo, non ha equilibrio, il titolo (che forse visto che già in originale non era granché si sarebbe potuto radicalmente inventare) è illeggibile; quella specie di ricciolo che mima una pagina alzata a rivelare cosa non si capisce, col proseguio del titolo tutto rattrappito e non solo, col marchio accanto all’ultima parola come ne fosse il proseguimento; tutto sembra un depistaggio, solo l’autore si capisce (per quanto: l’autore si chiama LaRochelle, e l’espediente di fare la “a” più piccola sembra una timidezza gratuita), ma il resto? Cosa comunica questa copertina? Cosa dice del testo? Niente, assolutamente niente; inoltre i colori sono sgradevoli, vaghi; insomma: una copertina è il primo elemento con il quale una casa editrice comunica con gli auspicati clienti, è l’amo gettato in mezzo ai pesci, l’esca luminescente che si segue distolti un attimo dalla corrente; fa questo, la copertina di Io no!…?
Meglio va la quarta, salvo per il ricciolo imbarazzante in capo alla pagina, ma i testi -e la composizione, minimale a non far danni- sono efficaci. In sei righe riesce a far presagire un testo interessante, spigliato; la lista dei premi ti dice eih, fa ridere ma mica perch’è scemo. Dice ttuto quello che la copertina non dice: è un testo che parla di cose gay, è un testo che uso il linguaggio dell’ironia, è un testo che tratta del comning out ma senza far tragedie o disegnando vittime, wow, compriamolo!
Sul perché queste cose non abbiano cercato di dirle in copertina è un mistero; su quente persone non siano arrivate alla quarta passando oltre dopo aver visto la prima, forse si possono fare ipotesi.

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