6: ANTONIO PORTA / Se fosse tutto un tradimento. Mauro Maraschi
Prosa contemporanea, Guanda. A cura di Mauro Maraschi
Antonio Porta, SE FOSSE TUTTO UN TRADIMENTO. Guanda 1981. Prosa contemporanea 6.
Antonio Porta, Se fosse tutto un tradimento, Guanda, Milano 1981. 135 pp.; 20 cm x 12 cm; (Prosa contemporanea 6)
Brossura con bandelle
Alla copertina: Christian Schad, La signorina Mulino von Kluck, 1930
Stampa: aprile 1981
Stampatore: Edigraf s.n.c. – Segrate (Mi)
© 1981 Ugo Guanda Editore S.p.A, via Daniele Manin 13, Milano
Lire: 6.500
Copia in condizioni mediocri.
[M. M.]
Alla bandella di copertina:
So benissimo che scrivere è una finzione, una convenzione, ma so che senza questa finzione- convenzione il mio corpo potrebbe andare in pezzi, esplodere»: così afferma la protagonista di uno degli otto racconti, tutti in prima persona, che compongono il volume di Antonio Porta (qui alla sua terza opera narrativa dopo i romanzi Partita e II re del magazzino), e l’affermazione può valere come una possibile chiave di lettura per l’intera raccolta. In effetti i narratori di questi racconti riservano un’attenzione tutta particolare ai «messaggi» trasmessi dal proprio corpo e da quelli altrui, e nello stesso tempo affidano alla scrittura il difficile compito di tradurli nel linguaggio della ragione e della consapevolezza. Si tratti del resoconto di un sogno (Il viaggio) o di un’avventura fiabesca (Il volo di Albero), delle riflessioni suscitate da una fotografia (Il bastone di Aliprando) o da situazioni di inquietante erotismo (La scomparsa del corpo), i protagonisti di Se fosse tutto un tradimento sembrano oscillare continuamente tra lo sgomento provocato dai segni oscuri dell’inconscio e la volontà di decifrarli per giungere a una diversa conoscenza di sé e degli altri: una tensione che inturgidisce e quasi inalbera la prosa di Porta, freneticamente, un po’ a scatti, come «andando su e giù con un ascensore», sempre rimodellando la sensibilità di una scrittura, o di un io condannato a vedersi «agire tutto diverso da ogni piano precedente».
Alla bandella della quarta di copertina:
Antonio Porta è nato nel 1935. Nel 1961 ha contribuito alla formazione de I Novissimi. Poesie per gli anni ’60 a cura di Alfredo Giuliani. Redattore delle riviste «Il Verri» e «Malebolge», è stato tra i fondatori del periodico «Quindici» ed ha partecipato ai lavori del Gruppo 63. Attualmente Porta è redattore di «Alfabeta» e critico letterario del «Corriere della Sera». Nel 1977 ha raccolto il proprio lavoro poetico dal 1958 al 1975 nel volume Quanto ho da dirvi (Feltrinelli). Ha inoltre pubblicato due romanzi: Partita (Feltrinelli, 1967; ristampato da Garzanti nel ’78) e II re del magazzino (Mondadori, 1978), un testo per il teatro: La presa di potere di Ivan lo sciocco (Einaudi, 1974), ed ha curato l’antologia Poesia degli anni settanta (Feltrinelli, 1979). Nel 1980 è uscito Passi passaggi (Mondadori), che raccoglie le poesie scritte tra il ’76 e il ’79.