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Aleksandr Puškin, La figlia del capitano

Scheda bibliografica
Aleksandr Puškin, La figlia del capitano, Einaudi, Torino, 1981, X-152 p. ;
19,5×11,5 cm. – (Centopagine, 11); 2 ed.
Traduzione di Alfredo Polledro
Nota introduttiva di Leone Ginzburg seguita da Nota Bio Bibliografica
Al colophon: 1 ed. nella Universale Einaudi, 1942; 1 ed. nei Centopagine, 1972;
Brossura
Alla quarta di guardia anteriore: Centopagine / Collezione di narratori / diretta da Italo Calvino
Alla quarta di guardia posteriore: Nome della collana e titoli pubblicati
Al dorso: numero d’ordine, logo della casa editrice, autore, titolo
Responsabilità grafica non indicata [Bruno Munari]
Stampa: 6 giugno 1981
Stampatore: Officine Fotolitografiche s.p.a, Casarile, Milano
© 1942 Giulio Einaudi editore S.p.A.
Titolo originale: Kapitanskaja dočka

La storia editoriale

Kapitanskaja dočka dello scrittore russo Aleksandr Puškin fu pubblicato per la prima volta il 19 ottobre 1836, dopo un’intensa revisione e numerosi aggiustamenti del testo approntato già nel luglio precedente. Il romanzo sulle vicende belliche e amorose del giovane Pëtr Andréevič Grinëv arrivò quarant’anni dopo in Italia grazie alla Tipografia editrice Lombarda di Milano che lo pubblicò nel 1876.

Nel 1913, la casa editrice periferica Carabba di Lanciano in Abruzzo tradusse il testo direttamente dal russo a cura di N. Tchileff e M. Tutino, accompagnato dal discorso di Dostoevskij su Puskin, all’interno della collezione “Antichi e moderni”. Sette anni dopo, anche la Sonzogno di Milano pubblica il romanzo La figlia del capitano nella collana “Biblioteca Universale” con prefazione a cura di Manfredo Tovajera. Ancora nel 1931 una nuova traduzione è quella a cura di E. W. Foulques per la Bietti. Il testo compare poi nel 1933 a Torino nel catalogo della casa editrice A. B. C all’interno della collana “Resurgo”.

Le principali traduzioni del romanzo, tuttavia, arrivano nel 1942, quando il testo compare nei cataloghi di casa Einaudi con la traduzione di Alfredo Polledro e la nota introduttiva di Leone Ginzburg, all’interno della collana “Universale Einaudi” (il testo passerà nel 1958 alla collana “Universale Einaudi” nuova serie) e in casa Bompiani, a cura di Bruno Del Re.
Mentre Bompiani si appresta a ristampare per la seconda edizione, nel 1944, il testo di Puškin viene pubblicato dalle Edizioni Geos di Milano con traduzione integrale a cura di Dmitri Muriev.

Negli anni Cinquanta sono cinque le principali case editrici che pubblicano il romanzo. La Rizzoli, nel 1950, assieme a Le novelle di Bielkin e La donna di picche; la Vallardi che nel 1956 pubblicò il testo nella versione a cura di Mary Tibaldi Chiesa e di Adriana Lyanowa, con copertina a colori del pittore Enzo Zanoni e le illustrazioni in nero di A. Mauri; e ancora, la Cavallotti di Milano nella versione a cura di A. Sangiovanni nel 1958 e Mondadori che ripropone il testo nella traduzione einaudiana a cura di Polledro, all’interno della collana “Biblioteca Moderna Mondadori”. Nel 1959, anche le Edizioni Paoline di Modena aggiungono l’opera al catalogo.

Negli anni Sessanta il testo è ancora ripubblicato per le case editrici Bietti, Fabbri, Paoline, oltre che nelle maggiori Einaudi, Bompiani, Rizzoli e Mondadori, cui si aggiungono la UTET di Torino, nel 1963, con l’edizione antologica delle opere di Puškin nelle traduzioni a cura della duchessa d’Andria e Grazia Ronga Fabrovic.
Tra le celebri traduzioni del testo, nel 1964, si aggiunge quella a cura di Ettore Lo Gatto per Mursia, con un’edizione illustrata a cura di Flora Bocchi e quella di Piero Cazzola per la Paravia.
L’anno seguente il testo compare nella traduzione di Dante Giampieri per le edizioni La Nuova Italia di Firenze e per Editori Riuniti con la traduzione di Valentino Piccoli e la prefazione di Leone Ginzburg all’interno della collana “I classici della letteratura”.
Nello stesso anno Bompiani pubblica un’edizione del testo, assieme al racconto La dama di picche. Nel 1966, Mondadori pubblica il testo in una nuova veste all’interno della collana “La stella d’oro” con la traduzione di Aldo Chiaruttini. Nel 1969 è ancora Bompiani a pubblicare una nuova edizione del testo a cura di Mary Menichetti per la collezione “Narratori moderni italiani e stranieri per la scuola media”. Mentre ancora nel 1971, il testo compare all’interno della collana “I capolavori della letteratura romantica” del Club degli Editori.

Nel 1972, mentre la Mursia ripropone la traduzione di Ettore Lo Gatto per la collana “I romanzi della storia”, sarà Italo Calvino per Einaudi a rispolverare la traduzione di Polledro introdotta da Leone Ginzburg, pubblicando il testo nella collana “Centopagine”.
L’anno seguente, la casa editrice Fratelli Fabbri pubblica il testo con la traduzione Elsa Mastrocicco, cui si aggiunge l’edizione Garzanti, sempre tradotta da Ettore Lo Gatto, per la collana “I grandi libri Garzanti”. Nel 1976, Mondadori ripropone l’edizione Vallardi a cura di Mary Tibaldi Chiesa e di Adriana Lyanowa per la collana “Il timone”.

Nel 1982 il volume dei “Centopagine” Einaudi arrivava alla seconda edizione, nel 1984 il Gruppo editoriale Fabbri-Bompiani-Sonzogno-ETAS pubblicò il romanzo in edizione tascabile a cura di Ettore Lo Gatto. Nel 1985, la UTET ripropone il testo nella traduzione di Luciana Montagnani come sessantasettesimo titolo della collana “I grandi scrittori stranieri”.

Nel 1990, La figlia del capitano entra a far parte della collana “I meridiani” Mondadori in un’edizione a cura di Eridano Bazzarelli e Giovanna Spendel, mentre quattro anni dopo entrerà a far parte degli “Oscar classici” nella versione a cura di Bruno Osimo, con uno scritto di Marina Cvetaeva. Nel 1995, il romanzo compare sia in edizione tascabile per Bompiani con la traduzione di Bruno Del Re e l’introduzione di Ettore Lo Gatto che nell’edizione Newton Compton con la traduzione di Mauro Martini. Nel 1999, la Rizzoli pubblica nella collana “BUR” il romanzo, con introduzione e note di Eridano Bazzarelli e traduzione di Silvio Polledro, riproposta nel 2010 come 25o titolo della collana rilegata “Capolavori. I più grandi romanzi della letteratura straniera”.

Nel 2003 il testo è riproposto da Giunti nella traduzione di Renato Caporali, la cui versione sarà pubblicata in un’edizione collaterale al quotidiano “Il Giornale” nel 2008. Anche “la Repubblica” fece de La figlia del capitano, con la traduzione di Mario Caramitti, un collaterale, nel 2004, all’interno della collezione “La biblioteca di Repubblica. Ottocento”. L’edizione di Caporali compare nel 2009 anche nei cataloghi Mondadori nella collezione “Biblioteca per ragazzi”. Nel 2013 e nel 2016 Einaudi ripropone la sua storica versione, nella “ET”. [Marta Occhipinti]

Testi: Marta Occhipinti

Immagini: Federico Novaro e Andrea Vendetti

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